Mi ritrovo con un po' di nostalgia a riscrivere su questo blog. E' del 2006 il mio ultimo post sulla Polonia ed in occasione di questo mio recentissimo viaggio di una settimana in Slesia per la comunione di mio nipote Paweł, concluso proprio due giorni fa, mi rendo adesso conto che sono passati più di 15 anni dall'inizio della mia esperienza Erasmus (Ottobre 2001) a Częstochowa. Quante storie vissute, quanti cambiamenti da allora. Colgo l'occasione stavolta per descrivere le sensazioni provate in questo ultimo viaggio: la Polonia è in perenne mutamento e dopo tutto questo tempo, mi permetto di fare una piccola e breve analisi di questo paese che sento ormai di conoscere e che ho così tanto nel cuore; un'analisi che non può prescindere da un confronto con l'Italia e con i luoghi in cui ho vissuto e vivo tutt'ora.
- PROGRESSO E VALORIZZAZIONE DEL PASSATO
Colpisce quanto il progresso e il capitalismo stiano cambiando la Polonia nel profondo. Sono impressionanti e per certi aspetti anche inquietanti lo sviluppo urbanistico, l'aumento e il miglioramento delle strade, l'edificazione di nuovi centri commerciali e ipermarket che cambiano di volta in volta il paesaggio di questo paese. Di terra a disposizione ce n'è in abbondanza e a basso prezzo; il paese ha spalancato le porte alle multinazionali che ormai investono senza tregua e sfruttano tutte le opportunità e il cambio favorevole. Dal crollo del muro di Berlino in meno di 30 anni è cambiato tutto, il benessere e la sovrabbondanza hanno preso il posto della carenza degli alimenti e degli scaffali vuoti del passato. Le condizioni di vita sono enormemente migliorate, la gente ha cominciato ad arricchirsi. Oggi il ceto medio prevale e vive in condizioni buone per gli standard europei, con una disoccupazione ai minimi livelli e un reddito medio che anche se più basso rispetto ai partner dell'Unione, consente ai cittadini di vivere una vita decorosa. Di fronte a tutto questo sviluppo ho trovato anche un'attenzione a valorizzare la cultura e il passato della nazione: perfino una regione come l'Alta Slesia, da sempre polo industriale e carbonifero della Polonia e con poche attrattive, anche per il suo paesaggio desolatamente uniforme e pianeggiante, oggi è oggetto di rivalutazione. Città come Katowice con i suoi agglomerati (Będzin, Tychy, Sosnowiec..) o Dąbrowa Górnicza non sono certo belle, ma si avverte lo sforzo della popolazione nel renderle sempre più accoglienti. Ho potuto visitare ad esempio Chorzòw, proprio nei pressi di Katowice, una volta sede di uno dei 45 sottocampi di Auschwitz, che con lo smantellamento o il ridimensionamento di buona parte dell'industria pesante, oggi vanta uno splendido ed immenso parco con lo zoo, il planetario, la nuova città felice per i bambini (Legendia). O piccolissimi centri come Bobolice o Miròw, dove fino a pochi anni fa c'erano solo rovine di castelli medievali, e dove oggi tornano alla luce le antiche fortezze totalmente ricostruite grazie ad intelligenti iniziative che hanno saputo sfruttare al meglio i fondi europei.
- ATTENZIONE ALLE FAMIGLIE
Quello che più risalta agli occhi appena si ha modo di camminare per le strade o frequentare i posti pubblici è il rapporto tra giovani ed anziani, assolutamente antitetico al nostro. Le strade e i luoghi di lavoro sono pieni di ragazzi. Si respira aria di gioventù ovunque e, soprattutto, è pieno di bambini e di neomamme di giovane età. Mi è capitato di vedere minorenni a spasso da soli, a giocare e a fare la spesa. Non si respira l'aria di terrorismo che si vive qui, i genitori si fidano a lasciare i loro bambini giocare fuori soprattutto nei quartieri più periferici, un po' come succedeva ancora in Italia nei meravigliosi anni ottanta, che io ricordo con grande piacere. Sicuramente nel paese ci sono pochi immigrati e la maggior parte della popolazione è contraria alle politiche di accoglienza dell'Unione Europea. Il governo di destra si è dichiarato pronto a ricevere le sanzioni da Bruxelles piuttosto che accogliere i profughi dall'estero; questo è un dato abbastanza preoccupante: nonostante il massiccio ricorso ai finanziamenti del fondo europeo, ci si dimentica presto delle richieste dall'Europa se ciò può comportare l'insorgere di qualche problema interno. Comunque, c'è attenzione per le famiglie, le città sono piene di parchi puliti e attrezzati, nei quartieri e tra i blocchi c'è sempre una zona dedicata al divertimento dei bambini, con giochi, sabbiere e altalene; gli asili non hanno orari fissi di ingresso e di uscita, si lavora in media fino alle 17:00 quindi si ha più tempo per stare con i propri figli. Nel nuovissimo parco di Myszkòw ho trovato un campo da basket, uno di beach volley, uno da tennis, uno da calcetto, il teatro, la piscina pubblica in costruzione, il percorso running e ciclabile, la zona con gli attrezzi per fare ginnastica e castelli e giochi per i più piccoli. Fa piacere uscire e fare una passeggiata fuori; tanti sfruttano le ore soleggiate per fare un barbecue, un giro al lago o per andare a pesca.
Il clima è meno rigido rispetto agli anni passati, in inverno nevica molto meno, le estati cominciano ad essere torride e le zanzare già in questi giorni di primavera si fanno sentire. Sarà un caso ma abbiamo goduto di 7 giorni di bel tempo con temperature anche di 28 gradi; la Polonia con tutti i suoi boschi e i suoi colori è splendida nelle giornate di sole. Un peccato è la qualità dell'aria rovinata da questo maledetto e insano odore di carbone ancora utilizzato per il riscaldamento dell'ambiente e dell'acqua nelle case. La Polonia è al primo posto in Europa per emissioni di gas a effetto serra e biossido di zolfo, un primato che ha ricadute elevate sulla salute pubblica con 45 mila morti premature all'anno attribuite a questo combustibile. Sembra che dal 2018 con il nuovo decreto antismog almeno nelle città più grandi e altamente inquinate come Cracovia si proibirà l'uso del carbone nei forni e nei locali caldaia.
- CAPITALISMO E SOCIETA'
La Slesia come ho detto è una regione abbastanza priva di ricchezze artistiche e molto industriale. E poi è in larga parte pianeggiante, ci si può perdere facilmente percorrendo le strade in macchina senza navigatore perché si hanno pochi punti di riferimento. Le città non hanno veri e propri centri storici, sono solo agglomerati intorno alle chiese intervallati da boschi e campi coltivati. E' pieno ovunque di villette, alcune veramente deliziose, con i tetti caratteristici a spiovente. Una cosa che contraddistingue molto la società italiana odierna con quella polacca, è che qui una coppia di giovani con uno stipendio "normale" anche se guadagna mediamente la metà rispetto a noi, può anche permettersi di acquistare una villa con giardino. La Polonia non ha mai adottato l'Euro, scelta oculata a mio avviso. Il costo dei terreni e degli immobili è meno di un quarto rispetto al nostro. Gli alimenti, le medicine e la manodopera hanno dei prezzi molto più contenuti; ciò non vale per la tecnologia, le automobili o i beni di lusso. Ovviamente in città come Cracovia o Varsavia la vita è molto più cara.
Tutti sono molto attenti ad accudire i propri giardini, il saper fare da soli in età precoce caratterizza i polacchi che hanno, già da giovani, una manualità sicuramente superiore alla nostra. La cura delle case e dei propri cortili è talvolta morbosa ed esasperata, si è troppo attenti ai metri quadrati del vicino e il materialismo diventa imperante e diffuso. Quest'ultimo fattore insieme ad un crescente consumismo ha le sue ripercussioni anche sui rapporti sociali; con gli anni ho notato un individualismo sempre più presente, si fa più fatica a stare insieme e ci si incontra, come in Italia, sempre più spesso nei supermercati. La semplicità nell'aver poco, lascia il passo alla selezione complessa del superfluo. Alcuni, soprattutto i più anziani e i meno abbienti, hanno perfino nostalgia del periodo comunista; te li ritrovi ancora, magari ubrachi di vodka al mattino, ciondolanti a rovistare tra i rifiuti di un cassonetto.
- UN PAESE IN COSTANTE MUTAMENTO
La sensazione che ho ormai da tempo, è che mentre l'Italia è ormai sostanzialmente ferma a fare i conti con il proprio passato più fortunato, la Polonia cerca con grande convinzione di liberarsi del ricordo degli anni bui trascorsi e si proietta con grande slancio verso il futuro. E' un ottimismo che traspare anche dalle statistiche, con un grande reflusso di emigrati che tornano a vivere nelle proprie città natie. In fondo le possibilità non mancano, il tenore di vita è equiparato agli altri stati europei e si cerca l'estero non più con lo scopo di cercar fortuna ma semplicemente per viaggiare e divertirsi. In fondo i Polacchi sono orgogliosi del loro paese ed anche nazionalisti. Riescono perfino a difendere il sistema di mono doppiaggio dei film, con la voce narrante. L'attrazione verso il nostro paese c'è e ci sarà sempre, soprattutto ora che sempre più ristoranti dedicano una parte del loro menu alla "kuchnia włoska". E la simpatia che loro provano per noi è sicuramente ricambiata. Anzi, non so cosa succederà nei prossimi 15 anni, ma se continua così credo che sarà sempre maggiore il numero di connazionali che sceglieranno di vivere in questo bellissimo e contraddittorio paese.